Mentre cade l'abituale pioggia autunnale facendo gli abituali danni, la gente accende la TV e controlla se qualcuno sta parlando o meno di loro. Se i tg non ne parlano, si sentono offesi, come se stessero negando l'accaduto.
E intanto ogni anno, abitualmente la pioggia cade e cadono le case accanto. Ma il retorico è lì sul divano col telecomando che capta le "offese al sud" e trova il tempo di scrivere su facebook che c'è il solito complotto massonicomediatico-chipiùnehanemetta e non si accorge che in realtà ciò che gli capita accanto non fa semplicemente e tristemente più notizia, come la pioggia a Settembre.
E cercando la prova della tangibilità della tragedia in tv, questa si idealizza. Diventa altro: un puro accidente. Si distacca dalla tragedia parallela di un paese dalla memoria corta, che continua a commettere gli stessi errori. Che poi forse è uno solo: l'errore di prospettiva, ovvero il non guardare oltre all'accidente, oltre alla casualità della tragedia, alla banalità del nostro male e soprattutto oltre alla televisione. La tragedia non è lì.
P.s.
Oltre alle solite vacue chiacchere dei politici siciliani e le tristi conferme d'abusivismo, pare che Federalberghi del posto si sia espressa contro un'informazione "eccessivamente tragica", che spaventa il turismo. Passata la stagione delle pioggie sotto con le chiacchere.