sabato 21 luglio 2012

Rassegna cazzautorale/1

Questo è il primo degli articoli della mia personalissima rubrica musicale sul blog. Dopo quelle di cronaca, di cinema e di cazzeggio ne è giunta finalmente l'ora. Sì, perchè la stagione estiva è ormai iniziata da un pezzo, e con essa le varie tournèes che hanno portato sui nostri lidi una quantità astronomica di musicisti, gruppi, e cantanti.
La rassegna si concentra sulla leva degli anni Zero (come direbbe anche il Vasco Brondi) e degli ultimi anni e vuole semplicemente essere d'informazione per scoprire le entità che si aggirono intorno alle nostre piste, mentre beviamo un cocktail e rimorchiamo con alterna fortuna.

Iniziamo questa nuova rubrica che rivoluzionerà il panorama delle riviste musicali (ma anche di quelle di bassa lega) , introducendo un artista che si presta molto al titolo della rassegna: Mapuche.

Chi è Mapuche? E perchè diavolo Mapuche?


Come leggiamo dal suo myspace, l'idea è di Enrico Lanza, (naturalmente) catanese, che nasce in "una stanzetta con chitarre scordate e una voce piena di ragni, granchi e altre cose un po' strane" [meglio fermarci qui (cit. Lolliana)], "per gioco e per amarezza".
Mapuche è il nome di un'etnia indigena tra Cile e Argentina, (letteralmente "popolo della terra") e della corrispettiva cultura e musica. Sembra quindi dal nome, un cantautore che come tanti ha solide radici nel posto in cui vive e cerca di esserne il microfono o nel suo caso il suono gutturale che viene dalle viscere del  vissuto quotidiano.
Non ho ancora capito dove voglia spingersi questo "Mapuche", ma è chiaro che voglia rompere le scatole alla propria maniera, con un pò di irriverenza verso l'attuale revival cantautorale "ipocrita".
Infatti basterebbe quest'ultima affermazione per fare un quadro generale dell'artista: Mapuche è un pugno nello stomaco. Mette in crisi l'ascoltatore e lo costringe a misurarsi con la propria meschinità e con l'insensatezza del mondo in cui (non) vive.
Primo provino di tre brani nel 2008, primo EP ufficiale (Anima Latrina) nell'Aprile del 2011, e primo ufficialissimo disco nel dicembre scorso dal nome "L'uomo nudo" per Viceversa Records.

Per farsi un giudizio particolareggiato e testare il pugno nello stomaco non resta altro che andare a vederlo. Domenica alle 19h nel solito lido Messinese sottu u' Piluni (Horcynus orca, per chi non sapesse).